Lo trovo un documento molto interessante, perché recepisce alcune indicazioni fornite dalla CIVIT, dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dalle linee di Indirizzo per il Piano Nazionale Anticorruzione, chiarendo/ribadendo:
1) che l'organo competente a nominare il Responsabile della Prevenzione della Corruzione nei Comuni è il Sindaco (delibera CIVIT, n.15/2013);
2) che l'organo cui compete l'adozione del Piano Triennale di Prevenzione è la Giunta (in virtù della propria "competenza residuale" ex art. 48 del TUEL);
3) che, nelle more dell’adozione delle Intese in conferenza unificata, i Comuni dovrebbero, in via precauzionale (come già raccomandato dalla circolare Dipartimento Funzione Pubblica 1/2013), definire le prime misure in materia di prevenzione alla corruzione (anche per tutelare i segretari/responsabili anticorruzione dalle sanzioni previste nel caso in cui sia commesso un reato);
4) che il criterio della rotazione dei dirigenti nella aree esposte al rischio di corruzione potrebbe essere di difficile applicazione nei comuni di medie-piccole dimensioni. Per questo l'ANCI intende farsi portavoce (in sede di Conferenza Unificata), "dell’esigenza di individuare regole applicative specifiche per le amministrazioni locali, in relazione alle caratteristiche organizzative e dimensionali delle stesse".
Scritto da Andrea Ferrarini (Consulente Modelli Organizzativi ex d.lgs 231/2001)
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